-
.
Ciao,cosa ne pensate della madre che non accetta che il figlio/a vada via di casa perché diventato adulto e indipendente? Secondo me è una cosa molto brutta.
Tipo mia madre quando ho trovato casa e sono andata a vivere da sola la ha vissuta abbastanza male e ci ha messo un po' per accettarlo
. -
.
Argomento spinoso e molto italico.
Non so se questi fenomeni siano presenti anche all'estero ma ne dubito
In Italia le mamme tendono ad essere un po' chiocce e alcune di esse vivono i figli come un loro prolungamento, senza considerare che si tratta di esseri autonomi e indipendenti che per maturare necessitano della loro libertà.
Quindi se mi chiedi cosa ne penso, dico che l'amore possessivo è un concetto molto umano (anche in coppia, del resto) ma pure molto malsano.
Qualche giorno fa ho parlato con una cliente che è metà italiana e metà africana. Ha cresciuto un figlio da sola, aiutandosi un po' con i suoi genitori pur vivendo in case separate.
Questo ragazzo un paio di mesi fa ha compiuto 20 anni e lei mi ha detto:"mi fa strano che viva ancora a casa con me, deve andarsene il prima possibile."
Vai a contare quante mamme italiane ti direbbero la stessa cosa io non ne ho mai conosciuta nessuna e in mezzo alla gente ci sto tutti i giorni da tanti anni.
. -
.
In famiglia ho una zia che per me ha rovinato la carriera lavorativa dei figli,ho un cugino ora disoccupato che si sarebbe potuto sistemare nell'Esercito 30 anni fa. La madre dopo l'anno di leva obbligatoria,non ha voluto che continuasse ed ora si ritrova con una vita rovinata. . -
.
Hai ragione a dire che gli ha rovinato la vita.
Forse lui era troppo giovane e non riuscì ad opporsi.. -
.
Si era un autista molto apprezzato,in quel epoca si sarebbe sistemato. . -
.
Può essere che avete ragione voi,ho avuto una mamma molto chioccia che ha cercato di farmi desistere dal fare 1 anno in America o andare a lavorare a 100 km da casa,anche io penso che sia una cosa che possa rovinarti la vita ma secondo me bisogna avere la forza di opporsi se no forse a 40 anni ci si ritrova a vivere con la mamma.... Si,discorso molto italico... 
. -
.
Le mamme così sono una rovina.
Un genitore dovrebbe essere contento che il figlio si senta realizzato e felice, indipendente, che faccia le proprie scelte, le proprie esperienze e, perchè no, commetta anche eventualmente errori.
Compito dei genitori è educare, crescere, rendere autonomi; anche consigliare, ammonire, ma mai imporre o vietare scelte di vita.
Oggi il fenomeno è portato all'eccesso, e i figli, spesso, in questa bambagia ci si crogiolano, ma le mamme italiane, purtroppo, un po' chiocce le sono da quel dì:
"Mamma mia dammi cento lire
che in America voglio andar!
Cento lire io te le do,
ma in America no, no, no!". -
.
Se lo si vuole in prima persona, non c'è nulla di male a vivere con la mamma a 40 anni.
Se invece esiste una situazione di ricatto, di malcontento, è davvero il caso di fare le valigie e separarsi.. -
.
Ci sono casi in cui i genitori influiscono su scelte fondamentali per la vita di un figlio: che studi intraprendere, che lavoro fare, dove prender casa, chi sposare.
Ovviamente, a sentir loro, le imposizioni sono per il bene del figlio, ma in realtà si tratta, per lo più, di consigli, imposizioni, ricatti messi in atto seguendo il proprio bene, il proprio interesse, le proprie simpatie, i propri gusti.
Ci sono genitori che pretendono che i figli seguano la loro stessa carriera di studi, che portino avanti la loro attività professionale, o che, a mo' di rivincita, riescano negli studi o nel lavoro dove a loro non è stato possibile; a volte ostacolano certe storie sentimentali con persone che ritengono sbagliate, o incentivano unioni d'interesse o quantomeno che ritengono meritevoli; ancora, pretendono di aver voce in capitolo su scelte logistiche o abitative, magari ostacolando scelte di vita che porterebbero i figli lontano.
E' chiaro: a tutti piacerebbe vedere i propri figli felici, sereni e realizzati nella vita e nel lavoro, e averli vicini, e vederli spesso... ed è legittimo che un genitore consigli, esorti, metta in guardia, ma sempre lasciando ferma la libertà del figlio.
Se inducessi un figlio a fare qualcosa contro la sua volontà, e poi le cose andassero male, con che coraggio poi lo guarderei in faccia, quando lo vedessi triste, contrariato o insoddisfatto della sua vita?. -
.
Io ho dei genitori estremamente presuntuosi, che si credono infallibili e decisamente i più intelligenti del mondo. Questo loro modo d'essere ha inevitabilmente influito nello stile educativo che hanno osservato: nessuna, e dico nessuna, fiducia nei propri figli, che loro ritengono incapaci di decisioni sagge.
Siamo tutti e tre figli sprovveduti e deficienti.
Mi hanno cresciuta in mezzo agli "sei stupida. Non capisci niente. Solo noi sappiamo cosa è giusto. Devi seguire le nostre direttive"
Inutile specificarvi i contorni che questo atteggiamento ha delineato attorno a me: insicurezza perenne e ricerca atavica della loro approvazione, che però non arrivava mai e non è mai arrivata.
La mancanza di fiducia nei confronti dei figli "genera mostri": come potranno mai intraprendere il proprio percorso di vita, la ricerca personale della propria felicità, se vengono continuamente bendati e guidati da ordinanze altrui?
Banale e improduttivo quando i genitori si giustificano con il classico " è per il loro bene": l'educazione per un figlio non deve oltrepassare la linea di confine della sua legittima autodeterminazione.
È un mestiere difficile il genitore, me ne rendo conto. Ma credo che basti prima essere un bravo essere umano, che abbia voglia di imparare e di confrontarsi. Il resto verrà da sé.. -
.
Mi dispiace Lenore, che brutta situazione quella in cui i genitori, anziché validare i figli, li trattano da incapaci.
Non c'è cosa peggiore.
Non so come tu abbia fatto poi, da grande, a mettere insieme i cocci della tua autostima ma immagino che sia stato un lavoraccio. Così come per i tuoi fratelli, ovviamente.. -
.
prettyangel si, è un lavoraccio ma almeno non ci si annoia, no?😅
Per rimanere ulteriormente in tema, posso affermare con certezza che la mia rinascita è avvenuta quando a 18 anni sono andata via di casa. L'università mi ha aperto la mente, e l'indipendenza è diventata la priorità. Ho anche dovuto smettere di studiare a due passi dalla laurea pur di non dipendere più economicamente da loro.
L'emancipazione ha un prezzo, ma ne vale la pena 😉
Affrancarsi dalle pressioni genitoriali svela a te stesso chi sei, e inizi a conoscerti.. -
.
Genitori così sono la rovina dei figlie e pure della nostra società.
Ne vedo tante di madri così e le riconosco al volo: fgili sempre perfettini che non possono sporcarsi, sono quelle che alle riunioni o colloqui vengono a protestare per ogni cosa e che impediscono ai padri di mettere becco. E sono così già quando i figli hanno sei anni. -
.
Il re può muoversi solo di una casella, la regina fa quel che vuole
- Group
- Moderatori
- Posts
- 37,274
- Status
- Anonymous
Le madri che si comportano in questo modo sono la rovina dei propri figli. Lo ritengo un comportamento molto egoistico.
Conosco una signora che, da quando è morto il marito, ha praticamente tarpato le ali al figlio in ogni cosa perchè non vuole che il figlio vada via di casa e resti sempre con lei. Questa situazione non gli consente di trovare una compagna nè un lavoro nè è libero di fare vita sociale come e quando vuole, perchè magari nel bel mezzo c'è la madre che lo chiama e deve scappare a casa.. -
.
A suo tempo per me il problema non era stato l'indipendenza di suo, o la stima, e nemmeno la madre, ma qualcosa peggio la buonanima di mia nonna. Che cmq alla fine si è attaccata .
madre che non accetta l'indipendenza del figlio |
