Parliamo d'Amore

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    Ma se l’altra fossi tu?
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    Dipende! Se parliamo di coppie, magari anche di vecchia data, aspettarsi a vicenda è proprio il segreto della longevità ☺️ Perché la vita è lunga, le esperienze che si accumulano sono tante, e tanti i cambiamenti che si attraversano. Se non ci si aspettasse a vicenda quando capita di doverlo fare non credo si andrebbe lontano.
    Se invece parliamo di coppie giovani, o di relazioni alle prime battute, allora il discorso cambia: bisogna vedere cosa si sta davvero aspettando per non rischiare di fare le ragnatele inutilmente
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    Ma certo, anche io non potrei essere attratta senza la componente fisica! Solo che questa componente mi scatta un po’ dopo: cioè vedo bellezza fisica attraente per me quando mi si è manifestata quella mentale. 😆 deve essere una strana malattia
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    Io sono una di quelle persone, credo! Una di quelle che non sanno provare vera attrazione per qualcuno se non scatta qualcosa di “mentale”. Il che però non significa non ammirare o apprezzare la piacevolezza estetica…diciamo che l’attrazione per me sta sul gradino dopo. In altre parole: posso pensare che un uomo sia piacente, carino o bellissimo, e nonostante questo non provare nessuna attrazione verso di lui. Per esserne attratta ci deve essere qualcosa nella sua testa che mi ispira, che mi scuote. E sono stata sempre così…anche quando ero giovane
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    Beh, in questo caso io gli scriverei. Una mail in fondo non è mica un’azione così invasiva! Puoi Dirgli la verità: che pensavi vi sareste rivisti e che sarebbe stata una buona occasione per un caffè insieme. I vantaggi sono due: prima di tutto puoi recuperare l’occasione persa, dal momento che ci tieni tanto e ti è rimasto un grande rimpianto; e poi avrai anche una prova del suo eventuale interesse e del tipo di persona che è: dalla sua reazione (ossia se risponderà o no, e in che modo) capirai se è educato, gentile o strafottente
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    Penso anche io che le leggi dell’attrazione siano - grazie al cielo - un insondabile mistero.
    Per quanto mi riguarda non credo a una bellezza misurabile né oggettiva, credo che quella sia solo piacevolezza estetica: la bellezza per come la intendo io è pressoché indefinibile, perché mi sembra un impasto di elementi fusi tra loro come in una alchimia: aspetti esteriori e interiori, gesti, modi, particolari qualità, un modo di guardare o di parlare, una voce, un’intelligenza, una cultura e una sensibilità. Tutto insieme fa la “bellezza” di una persona ai miei occhi e quindi è questo mix che mi attrae. Forse per questo sono incapace di innamorarmi di una persona solo perché è esteticamente piacente. Non mi è mai bastato, lo trovo insensato proprio. Mi fa battere il cuore una persona quando la “sento” e non solo quando la vedo. Anzi mi succede qualche volta che vedo “bella” una persona non oggettivamente bella quando quel suo mix mi attrae. Magari all’inizio neanche lo avevo notato, quel qualcuno, ed ecco che a conoscenza avviata e approfondita mi scatta un’attrazione che me lo fa vedere anche bello esteticamente. Misteri!
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    I motivi per cui si tradisce sono i più diversi e no, non è affatto scontato che ogni tradimento venga commesso in assenza di amore per il partner. Questa è semplicemente la lettura più semplice e, mi permetto di dire, più comoda. E sono anche convinta che se molte relazioni finiscono di fronte a un tradimento (persino un tradimento lieve, come un bacio, o una intenzione di tradimento) è solo perché viviamo in una società che tende alla superficialità e all consumismo emotivo.
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    Austurcone cosa vuoi che ti dica, buon per te che hai sicurezze così granitiche e il conforto asettico del vocabolario. Io preferisco continuare a guardare l’umanità, a cominciare da me e dai miei affetti, con l’umiltà e la profonda compassione che mi pare meritiamo tutti per il solo fatto di essere umani e fallibili.
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    Austurcone Che il tradimento sia un atto volontario, una scelta, e che nessuno salti addosso a qualcun altro, mi pare talmente evidente che è superfluo ribadirlo. Ma d’altronde si può dire lo stesso di qualunque altro comportamento umano sbagliato: quando mentiamo, lo facciamo volontariamente, non perché qualcuno ci obblighi a farlo. Quando siamo disonesti, ipocriti, presuntuosi o irriconoscenti, quando fingiamo, o manipoliamo, o approfittiamo di qualcuno o qualcosa…e potrei continuare all’infinito, sono errori che commettiamo volontariamente, che scegliamo di compiere. Questo significa che il genere umano è abietto sempre? Gli sbagli sono tali anche e soprattutto perché sono voluti. E li si commette, volendolo, anche senza essere necessariamente cattive persone. Io penso sia un esercizio di umiltà e di umanità ricordarsene…
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    _Eris • ti ringrazio delle tue parole. Io rispetto davvero il pensiero di tutti e ho solo provato a spiegare meglio il mio.
    Penso che la differenza di visione tra me e te (o tra me e tanti altri) si spieghi con il fatto che abbiamo diverse visioni della vita (il tradimento è una delle tante occasioni in cui si “cade” o si “sbaglia”). Penso insomma che abbia a che fare con le idee che ciascuno ha sulla fallibilità degli esseri umani. Hai ragione, i tradimenti non capitano se non lasci che capitino, sono scelte, ma ciò non toglie che noi tutti scegliamo continuamente di agire in modi sbagliati: nella vita facciamo cose immorali, irrazionali, ingiuste, violente, vergognose, lesive, offensive, riprovevoli…chi più chi meno le facciamo un po’ tutti, anche se ci fa comodo ignorarlo o nasconderlo anche a noi stessi. Perché succede? Perché siamo umani. Quindi la reazione rispetto a queste cadute può essere diversissima, ovvio, ogni storia è storia unica, le variabili come dicevo sono tantissime. Ma il mio approccio di base non è mai una questione di principio. Preferisco sollevare il tappeto, interrogarmi, scoprire cosa c’è dietro, anche se fa male. Penso mi arricchisca di più.
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    Ovviamente il discorso è ampio, anzi gigantesco. Però riflettevo su questo: fatta la doverosa premessa che ogni tradimento è una storia a sè, e le variabili sostanzialmente infinite, ho notato che la maggior parte di coloro che si dicono incapaci o scettici alla prospettiva di un “perdono” o davanti alla probabilità di andare avanti con il partner, usano come argomento il fatto che una volta “rotto il vaso” rimanga sempre e comunque una spaccatura, un’ombra, che renderebbe impossibile la prosecuzione del rapporto. Ecco, è questa considerazione che mi lascia perplessa, nel più totale rispetto delle opinioni altrui si intende. Perché io penso che questa spaccatura, questa cicatrice che il tradimento procura e che certamente rimane, e può essere molto profonda (in tutti e due, eh) in realtà fa parte della relazione, e della vita. E non è mica detto che per superare la cosa si debba chiudere e andare avanti. Lo penso perché sono convinta che le persone cambino, e che lo facciano continuamente, anche quelle che sono in coppia. Ci si evolve un po’ per volta ogni giorno. E naturalmente i momenti critici, le cadute o le crisi, comprese quelle sentimentali, sono i momenti in cui la trasformazione è più evidente…sono i momenti in cui tutti noi facciamo un piccolo o grande passo in avanti lungo la via della nostra personale evoluzione. E anche per le relazioni penso sia lo stesso. Io alla perfezione assoluta non credo, per niente. Non credo che le persone, anche quelle che amiamo alla follia, siano perfette o che debbano comportarsi sempre in modo integerrimo solo perché mi amano. Certo, la fedeltà e il rispetto sono valori imprescindibili, ma le cadute capitano, anche indipendentemente da questo, perché semplicemente siamo umani, e complessi, e sensibili al mondo. Chi ha tradito lo rifarà sicuramente, leggo. E chi lo dice? Se sono tradito significa che non mi ama o non mi ha mai amato. Neanche questo è sempre vero. Se sono tradito non riuscirò mai più a fidarmi di lui/lei: dipende da un sacco di fattori! Insomma io la vedo così: la natura umana è complicata e siamo tutti molto fragili, come le nostre relazioni. E infatti viverle non è facile per niente. Penso che una relazione che ha saputo ricucire lo strappo di una crisi sia spesso più autentica, appagante e piena di una relazione da copertina, che magari tiene la polvere sotto il tappeto e si vanta di essere immutabile nei secoli dei secoli
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    Io vi leggo e comprendo molto bene ciò che dite quando usate la metafora del vaso rotto che non si ripara, del figlio accartocciato ecc. ma evidentemente è proprio questa idea che non riesco a far combaciare alla mia: l’idea di un pieno perfetto, di una perfetta integrità che va mantenuta identica a se stessa quanto più possibile altrimenti è il diluvio universale. Ha a che fare forse con una idea della vita prima Ancora che del tradimento. E che posso dire, insomma…su questa linea non mi ci ritrovo ☺️
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    Certo, nulla torna mai come prima. Ma chi dice che dovrebbe? È davvero pensabile o desiderabile una relazione in cui tutto resta sempre così com’è? Perché, quando si hanno figli o la vita diventa difficile per mille altri motivi, e si vivono crisi anche profonde (di natura professionale o esistenziale o di salute) forse le cose restano com’era o prima?
    Boh non so, io penso che ci sia un po di retorica in questa idea dell’amore che resta immutabile per sempre, o nella convinzione che chi ama davvero rimane sempre uguale a se stesso nella coppia. Non sono per niente sicura che le cose debbano andare così. Ma parlo per me, eh. Se uno mi dicesse che mi amerà per sempre nello stesso identico modo e non sbaglierà mai e non mi tradirà mai ecc ecc, e che se lo farà vorrà dire che è finita…ecco, penserei che ho davanti un ingenuo, nella migliore delle ipotesi.
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    Ma certo, chiaro che chiunque ha la propria opinione in merito. La mia, ribadisco, è che non condivido l’assolutezza di giudizio perché penso che in questi casi, sempre tutti molto diversi, le possibilità che si aprono dopo un tradimento sono infinite, sia per chi ha tradito che per chi ha subìto. La natura umana è complessa e molteplice, quello che accade in ciascuno di noi è imprevedibile. Anche chi in astratto si dice inflessibile e incapace di perdonare potrebbe - in quella circostanza - rendersi conto che invece perdonare (sempre che di perdono si tratti) si può e apre a nuove possibilità e nuove fasi della coppia, a volte persino migliori. E di contro chi pensa di essere più tollerante potrebbe scoprirsi incapace di gestire il dolore e la ricostruzione. Ecco, volevo dire solo questo. Penso che i tradimenti siano momenti molto dolorosi e difficili da gestire sia a livello individuale, con se stessi, sia nella dinamica relazionale con l’altro. È impossibile a priori dire cosa potrebbe accadere. Personalmente credo nella capacità degli esseri umani di evolvere, e i tradimenti, come tutti gli altri momenti di crisi o di passaggio, sono transizioni importanti. A volte essenziali, persino. Per conoscere qualcosa di più di noi e di chi abbiamo accanto.
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    Penso che siano stereotipi, generalizzazioni, e che lasciano il tempo che trovano. Pensarla così significa credere che le persone siano esseri granitici, immodificabili. Io invece penso che ogni storia è diversa e ogni individuo è una complessità in costante evoluzione. Dunque può darsi che un uomo o una donna abbiano tradito una sola volta in una sola circostanza e non ripetano l’esperienza mai più in vita loro, uscendone convintamente trasformati, e può capitare che il più fedele dei partner tradisca a 70 anni quando mai se lo sarebbe immaginato. Succede lo stesso anche riguardo al perdono: si, no, forse…ma come si fa a dirlo a priori, in astratto? No, le questioni di principio in questo campo secondo me non hanno alcun senso
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