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Austurcone sono completamente d'accordo con te. Sembra sempre che i figli vengano presi a pretesto, ma la verità è che sono le prime e incolpevoli vittime delle separazioni, perchè sono costretti a subire le decisioni prese da altri "per il loro bene". Lo scorso anno, in un momento in cui arrivai molto vicino a dividermi, l'avvocato mi disse chiaro e tondo, e contro il suo interesse (per questo mi fido), che un figlio, nella separazione dei genitori, ha solo da perdere: spesso s'indora la pillola, elencando le "fortune" dei figli di separati: doppia casa, doppie vacanze, doppi regali, talvolta doppi compleanni, in cui i genitori gareggiano a chi fa le cose più in grande... ma la realtà è che loro, di queste fortune doppie, non se ne fanno niente; men che meno gradiscono la rigida divisione della settimana, dei week-end, delle festività da passare con mamma, papà e familiari rispettivi. Anzi, soprattutto quando crescono, tendono a odiare tutto questo, perchè infonde loro una sensazione di precarietà e lede i loro spazi di libertà. Me la vedo, per esempio, mia figlia che si accorda per dormire da un'amica il sabato tal dei tali, con che entusiasmo accoglierebbe l'obiezione "eh no, quello è il week-end che devi passare con papà/mamma...": ti manderebbe il fine settimana in veleno! Ovviamente, la situazione in casa dev'essere sostenibile, è chiaro. Noto, ad esempio, una forte differenza tra me ragazzo e mia figlia adesso: quando in casa mia c'era un contrasto, io mi sentivo investito del compito di fare da paciere, o di evitare che le discussioni degenerassero. Mia figlia, al contrario, se ne frega totalmente; e penso faccia bene.
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