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Forse potresti provare ad immaginare un ipotetico futuro senza di lei. Immagina come ti sentiresti dopo le iniziali difficoltà. Se penseresti a lei, in che termini lo faresti. È un esercizio che potrebbe aiutarti a comprendere meglio i tuoi sentimenti. 
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Ciao Coram,ho trovato questo post per caso e l'ho letto tutto d'un fiato con grande interesse.
Intanto,mi dispiace tanto leggere che la tua vita matrimoniale vada male e ti mando un forte abbraccio virtuale
Mi sono completamente immedesimata in tua moglie. Seppur per motivi diversi,comprendo perfettamente come si sente. E non è uno stato d'animo facile da gestire,infatti sono contenta che abbia fatto la scelta di farsi seguire da un medico per gestire questa depressione.
Anche una mia ex compagna di scuola con cui é rimasta una bella amicizia ha avuto una depressione post partum tremenda e si è affidata alle cure di un medico della salute mentale in quanto entrata in un tunnel da cui non è stata capace di tirarsi fuori da sola con gravi ripercussioni sulla sua famiglia (aveva già 2 figli era la terza gravidanza) e il suo compagno,uguali a quelle che stai purtroppo sperimentando tu.
Ti comprendo.
Avete mai pensato alla terapia di coppia?
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_Eris • incredibile, hai letto tutto questo mattone di 88 pagine! 😬
La terapia di coppia l'ho proposta, ma non c'è stato verso, dice che è uno spreco di tempo e soldi, per "raccontare a un estraneo i cazzi nostri".
Attualmente, con la depressione va discretamente bene: paradossalmente, essersi trovata in difficoltà con me, l'ha indotta a trovare più forza in sé stessa, a mettersi più in gioco, a smussare molti angoli.
L'aver interrotto il flirt, ed essermene ormai fatto una ragione, ha reso poi me meno distante emotivamente e sentimentalmente (diceva spesso: "hai sempre la testa da un'altra parte!", e me ne rendevo conto io stesso); sarebbe eccessivo dire che abbiamo ricucito il rapporto, ma di certo ci sono stati momenti peggiori.
Il fatto è che io, anche volendo, non potrò mai tornare quello che ero, né potranno tornare indietro le cose tra noi a com'erano prima; possiamo solo trovare un equilibrio diverso.
Quello che mi domando è: ci riusciremo? Ma soprattutto, ho la volontà di farlo? L'attuale riavvicinamento è, da parte mia, frutto di amore, oppure semplice affetto, aiutato dalla mancanza di alternative?
Mi basta incontrare un'amica che mi piace, e che mi riserva sempre certe attenzioni (è accaduto anche ieri sera), per farmi pensare...
Kira~ ho fatto l'esercizio che mi hai consigliato.
Nel breve periodo, sono certo, non avvertirei la mancanza: mi capita di stare distanti alcuni giorni, di tanto in tanto, e devo ammettere di non sentire la mancanza. Lei, al contrario, dice di sentire la mia.
Alla lunga, però, credo che la solitudine mi peserebbe: a me piace stare in coppia. Dovrei trovare un'altra partner, e temo finirei o per non riuscirci, o per fare sciocchezze.
Resterebbe poi il fatto che mia moglie non scomparirebbe dalla mia vita: rimarrebbe pur sempre la madre di mia figlia, e lascerei lei alle prese con certe intemperanze materne. E non so se sarebbe giusto.. -
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E ti peserebbe la solitudine perché non ci sarebbe tua moglie o la solitudine in generale? CITAZIONEResterebbe poi il fatto che mia moglie non scomparirebbe dalla mia vita: rimarrebbe pur sempre la madre di mia figlia, e lascerei lei alle prese con certe intemperanze materne. E non so se sarebbe giusto.
Avevo letto qualche post indietro delle tue preoccupazioni nel lasciare tua figlia in difficoltà con la mamma. È molto bella questa tua attenzione, sei un padre molto premuroso. E posso immaginare quanto sia complicato, i pensieri che affollano la mente sono tantissimi perché si ha tanta responsabilità. Ma ciò che conta è che tu stia facendo tutto quanto è nelle tue possibilità per far andare le cose al meglio, e sia che vi separiate che restiate insieme sono sicura che continuerai a farlo
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Mi peserebbe sicuramente la solitudine in generale, fare lo scapolo non mi piace; potrei farlo per qualche tempo, ma so già che continuerei a guardarmi attorno, e temo che finirei per buttarmi in storie a caso...
Alla donna con cui flirtavo ormai non ci penso quasi più; certo, mi piace ancora, intendiamoci, ma la considero ormai una cosa passata, un'esperienza che mi ha procurato un po' di gioia e molto dispiacere, ma utile perché mi ha cambiato.
Nel frattempo, è rimasta single un'amica storica, che a me è sempre piaciuta molto. Quando ci incontriamo, specie se sono solo, mi riserva sempre attenzioni e confidenze piacevoli, e io non posso fare a meno di pensare che, se fossi libero, potremmo passare del tempo insieme, e poi chissà...
Al tempo stesso, penso sia la persona più inadatta a cui pensare: non potremmo certo flirtare clandestinamente, essendo nella stessa cerchia di amici; e se anche fossi libero, sarebbe poi problematico provarci, e gestire un eventuale rifiuto...
Per quanto riguarda i problemi di mia moglie, io so ormai come gestire i suoi disturbi e il suo carattere; è chiaro, però, che se ci separassimo, non dovrei, non vorrei e non potrei più gestirli come ora, e chi affronta i problemi di una persona? I familiari. Venendo meno il marito, toccherebbe alla figlia; e mi dispiacerebbe lasciare questa gatta da pelare a un'adolescente, le rovinerei la giovinezza! 🙄. -
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No,non le ho lette tutte e 88 
Ho letto solo il topic e nessun commento.
È mia abitudine prima di leggere i commenti degli altri utenti dare il mio parere
Detto questo,mi complimento con te per la grande lucidità e introspezione. Poni delle domande a cui nessuno può rispondere tranne te.
Facendo il volontario con persone che affrontano anche problemi inerenti alla salute mentale,il problema è soprattutto gestionale ed è normale.
Ponendo però determinate domande,mi par di capire comunque che vuoi rimanere con la tua famiglia e sostanzialmente ti chiedi se è una situazione sostenibile,se sei in grado di reggere.
Emotivamente è pesante ed anche questo è normale.
L'uscita dalla depressione post partum ovviamente dipende dalla volontà della moglie e del medico curante a cui è affidata e purtroppo succede a tante donne dopo la gravidanza,la mia amica si è ripresa bene e lo auguro di cuore anche a tua moglie.
A parte questo,le problematiche inerenti al vostro rapporto andrebbero discusse,cosa che ho come l'impressione che sia già stata affrontata più volte e diciamo non trovando apertura dall'altra parte ti ha fatto avere un momento di debolezza e cercato altrove quello che non stai avendo nel tuo matrimonio,il che mi fa di nuovo complimentare con te per non aver ceduto e anzi ti ha spinto a fare questa introspezione e analisi del rapporto con tua moglie e fatto prendere coscienza del perché è successo.
E non è da tutti
Sono sicura che sei un bravissimo papà e un bravissimo marito,ma la domanda che poni è giustissima. Serve la volontà di entrambi. Non è una situazione facile forse ti serve del tempo per capire sia cosa provi sia se è una situazione sostenibile.
La terapia di coppia a mio umile parere sarebbe la cosa migliore ma certamente se tua moglie non vuole non si può forzare.. -
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Io credo che Coram abbia un timore piuttosto forte della solitudine, di stare da solo, di non avere una donna accanto.
Lascerebbe la moglie solo se avesse un ramo sicuro al quale aggrapparsi.. -
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Il re può muoversi solo di una casella, la regina fa quel che vuole
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@Coram, mi chiedo come puoi mantenere i rapporti con tua moglie se pensi sempre ad altre donne.
Non ti sto facendo un'accusa, ma è un invito alla riflessione.
Ti sto sottoponendo questa cosa perchè mi colpisce il fatto che c'è sempre una donna oltre tua moglie verso cui tu pensi come ipotetica donna con cui potresti stare bene.
A parte il fatto che le problematiche le avresti anche con altre donne, perchè prima o poi con quella donna ci conviverai, condividerai delle cose ed uscirà fuori il carattere con annessi difetti.
Le chiacchierate possono essere degli specchietti per le allodole.
Quando ci si trova in crisi interna di coppia, al di fuori sembra tutto rose e fiori.. -
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@pretty in parte sì.
E direi che non sono uno che, senza la moglie, non sa nemmeno trovare un paio di mutande: sono perfettamente autonomo in tutto, e poi ho amici, lavoro, hobby.
Però l'idea di non avere una donna accanto non mi piace.
Ringrazio chi pensa che io sia un buon padre e un buon marito: un po', umilmente, lo penso anch'io, Ma assicuro tutti che c'è di meglio in giro, e non mi ritengo né un santo, né un eroe. Penso a mia moglie, a mia figlia, ma del resto, un padre di famiglia deve tenere conto di tutto e di tutti, perché le sue scelte di vita ricadono in ogni caso anche sugli altri.... -
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Elektra* anche io lo penso spesso, e talvolta me ne faccio uno scrupolo.
So bene che non tutto è rose e fiori, che ogni storia avrebbe rose e spine.
Forse certi pensieri che faccio, non belli e men che meno onesti, ma ai quali, a parte il flirt avuto un anno e mezzo fa, non ho ancora mai dato corso, sono palliativi che adotto per alleggerirmi... 🙄. -
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Coram alla fine sei molto legato al concetto di famiglia, una volta creata, rompere quella vecchia promessa di matrimonio per te è peggio di andare in galera, correggimi se sbaglio.
Quindi, prima di tutto c'è una questione morale ed etica che ti impone di mantenere il ruolo di marito "nonostante tutto", cioè mantenere in piedi il matrimonio è più importante della ricerca della felicità personale.
La figlia essendo grande ormai, non può rappresentare un ostacolo alla separazione, e sai benissimo che tua moglie da sola se la caverebbe bene, alla fine.
Ci aggiungiamo poi la naturale paura di non riuscire a rifarsi una vita, con la probabilità di rimanere soli per un po', e la frittata è fatta!
Io penso che appena arriverà l' opzione migliore, lascerai tua moglie. Fino a quel momento, rimarrà tutto così.... -
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Dopo tanti anni in coppia e anche per l'impostazione che viene dalla tua famiglia di origine, essere da solo sarebbe sicuramente un grande salto nel vuoto, ma non è detto che poi, se dovessi lasciare tua moglie, debba andare così come lo immagini. Dovrai sicuramente reinventarti, ma potresti trovare risorse che non credevi di avere. . -
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@andy dufresne
Può essere. Sicuramente il fattore culturale e morale influisce molto, me ne rendo conto.
Dissento solo sul fatto che non credo mia moglie se la caverebbe molto, nonostante mi piacerebbe che fosse così, perchè a me farebbe solo comodo.
Non so se e con quante persone depresse hai avuto a che fare: si tratta di soggetti che i problemi li hanno e se li creano, pur di rovinarsi la vita e di infelicitare quella di chi sta loro accanto.
Nel caso di mia moglie, il suo problema è non avere, praticamente, una famiglia: è figlia unica e ha pochi parenti, coi quali ha pochissimo a che fare; in fin dei conti, frequenta più i miei congiunti che non i suoi.
Ora, se avesse un problema grave (e questa gente, i problemi gravi, sa suscitarli anche dalle pietre), venuto meno il mio supporto, ormai esperto, su chi ricadrebbero? Su mia figlia.
Cosa mi direbbe, prima o poi? Mi pare di sentirla: "Tu te ne sei liberato... ma adesso l'hai messa nel c--o a me!"
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Ma di che parli?
E' la madre mica un'estranea che le stai accollando.
Su, sa un po' di arrampicata sugli specchi. Per me te la stai raccontando.. -
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Sono serissimo, e la faccina che ride è quanto mai fuori luogo.
Non parlo né da santo, né da martire; parlo semplicemente da padre di famiglia, perché quando si hanno moglie e figli, si deve pensare anche a loro, prima di fare certe scelte.CITAZIONEE' la madre mica un'estranea che le stai accollando.
Ma sì... In fin dei conti, si cucchi la madre esaurita e si arrangi... Farà una vita di merda, ma cazzi suoi! Tutto sommato, meglio lei che io!
Questo è il ragionamento che dovrei fare, secondo te?
E la mattina dovrei avere il coraggio di guardarmi allo specchio?
Certo, se questa è la concezione odierna della famiglia e della genitorialità, per forza le famiglie vanno a scatafascio, e di figli se ne fanno sempre meno...
Anzi, se poi si deve ragionare così, se ne fanno ancora troppi!.
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