Solitudine maschile

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  1. Deusfur
     
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    "Solitudine maschile

    Solitudine in senso stretto e Solitudine in senso lato:

    - Solitudine in senso stretto :

    Essa nella stragrande maggioranza dei casi è contemporaneamente sessuale e sentimentale, nel senso che è una condizione in cui un uomo non riesce ad avere relazioni affettivo - sessuali, nè brevi/occasionali nè durature sessuali (fidanzamenti), in quanto persistentemente rifiutato dalle donne a causa del suo aspetto fisico (non necessariamente "brutto" ma percepito come tale). Questa è una solitudine maschile tipica dei tempi odierni in Occidente, perchè la relazionalità sessuale e sentimentale non è più come nel passato nel quale avveniva esclusivamente nell'ambito matrimoniale ( dove ci si sposava vesso i 20 anni), e nel quale non contava l'aspetto fisico nè per gli uomini nè per le donne, ma solo la capacità di lavorare e sacrificarsi come un mulo per portare il pane a casa (uomo) e di sistemare la casa e accudire i figli (donna).

    Quindi, oggi, la maggior parte della relazionalità sessuale e sentimentale, cioè sia brevi storie sessuali che relazioni sessuali più stabili (fidanzamenti), avviene al di fuori del matrimonio, e ampiamente prima del matrimonio: storie sessuali o sentimentali-sessuali giovanili (sia occasionali che lunghe), tra compagni di scuola, di gioco, di università, tra conoscenti, tra colleghi di lavoro, flirt vari, fidanzamenti ecc. Oggi ci si sposa, generalmente, non prima dei 35 anni, e non ci si fidanza per sposarsi, ma ci si sposa solo quando il fidanzamento si è trascinato per anni. Quindi essendo, oggi, le relazioni più "libere" (libertinismo sessuale che segue le stesse dinamiche del liberismo economico) e meno soggette a certi vincoli morali e familiari e di convenienza, l'aspetto fisico la fa da padrone (non è giusto che accada così e non deve accadere, ma purtroppo accade perchè questa è una società basata sull'apparenza, e bisogna cambiare).

    Dunque, generalmente (parliamo appunto in generale, senza assolutizzare e negare eccezioni alla regola) un ragazzo e un uomo con caratteristiche fisiche considerate dalle donne "non attraenti", viene spesso escluso dalla sessualità, e i suoi anni migliori vengono bruciati. E alla sofferenza causata dal soffocamento e stroncamento di questo suo bisogno fisiologico (l'affettività e sessualità sono bisogni fisiologici), si aggiunge il boccone avvelenato che deve ingoiare nel vedere gli altri avere storie sia sessuali che sentimentali, il tutto tutto in un quadro sociale ipersessualizzato, qual è la società occidentale di oggi, in cui il sesso è considerato una sorta Idolo sacro che bisogna "adorare" e che per usufruirne, bisogna "meritarlo". E questo aggrava ulteriormente il quadro della sofferenza degli uomini soli. Dunque chi nega che la solitudine maschile sia un problema, è una persona efferata. Certo, ci sono problemi ben più gravi, ma sarebbe squallido "benaltrismo" negare un problema solo perchè ci sono problemi più gravi.

    - Solitudine in senso lato:

    "Ma dai, nessuno rimane solo, prima o poi tutti si sposano!"

    Molto spesso la solitudine in senso stretto più "evolvere" in solitudine in senso lato. Cioè può capitare che,arrivato ad una certa età, l'uomo solo in questione, per paura di rimanere solo per sempre, possa trovare una soluzione di ripiego, magari dopo aver trovato un lavoro, e quindi accetti come mero ripiego, quasi come se fosse sotto l'effetto della disperazione, una donna (che a lui non piace, nè lui piace a lei) disposta a mettersi con con lui per "sistemarsi" o magari per ripiego anche lei. Intanto, come detto prima, gli sono stati bruciati i migliori anni in quanto non ha avuto sessualità e affettività nel periodo più bello e spensierato della vita, e soprattutto perchè la relazione che è riuscita a trovare è solo frutto di un ripiego e di un interesse (lui per paura di rimanere solo, lei per sistemarsi), in cui quindi da parte di entrambi non c'è attrazione o comunque non c'è sentimento di affetto, quindi la sessualità e affettività avvengono con il "contagocce", e spesso nemmeno con il "contagocce". Dunque questa è uno stato che arreca frustrazione e infelicità.
    Pertanto, questa questa è una condizione di Solitudine, anche se in senso lato. Ed è questa la tipologia di solitudine più diffusa e subdola.

    In conclusione, si può essere in stato di solitudine anche da sposati o conviventi, nel senso che la solitudine sessuale e affettiva è una mancanza totale (solitudine in senso stretto) o grave carenza (solitudine in senso lato) di sessualità e affettività, a prescindere dalla tipologia di rapporto."
     
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