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Il legarmi troppo alle persone, il faticare a metabolizzare il distacco e il disinteresse, specie quando giunge repentino e apparentemente immotivato, è un problema che ho anch'io.
È un peccato, per me, buttare via così, tanto le relazioni sentimentali, quanto le amicizie. Ma purtroppo non tutti la pensano così, e non possiamo obbligarli a corrisponderci.
Credo che il trasferimento del tuo ragazzo, per motivi di studio, sia stato cruciale: se foste rimasti vicini, forse, le cose sarebbero andate diversamente, e stareste magari cercando di mettere su casa...
Ma questo non significa che sia stato un male completo, questo allontanamento: forse ha solo accelerato un processo che, diversamente, sarebbe avvenuto in seguito.
Te lo dice uno che, fidanzato alla stessa età vostra, non avendo vissuto quel disagio a 25 anni (a quell'età, anzi, mi sono sposato), mi trovo in grave difficoltà adesso, che non si può più tornare indietro a poco prezzo.
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Mi dispiace per la fine della relazione, purtroppo mi trovo a concordare con gli altri. I traumi possono rientrarci fino a un certo punto, non che li abbia usati come alibi, ma credo che vadano letti nel contesto della lontananza che gli ha fatto mettere in discussione sé stesso e il suo vissuto, la sua voglia di esperienze. Non credo che non ti abbia amato, il punto è che è ancora giovane. . -
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Carissima, come vedi in tanti di noi ti capiamo essendoci magari passati. io per esempio ho vissuto il tuo stesso "trauma", otto anni di relazione, tre di convivenza, casa appena fatta nuova, e mi lascia per "trovare se stessa", si sentiva soffocata dalla relazione, e tutto il corollario. Pure lei mi diceva che non ero io era lei, che ero una persona fantastica, che mi stimava immensamente e anche lei, come da copione, voleva stare da sola (ma so per certo che non molto dopo aveva già varie distrazioni...). Come te, non mi capacitavo e ho ci ho messo tanti mesi a recuperare, direi più di un anno abbondante per cominciare a stare meglio. Ho praticato il chiodo scaccia chiodo, senza successo ovviamente, e ho sofferto tanto. Ma alla fine come dicevo capisco il loro punto di vista, di voler "scoprire il mondo". Meglio così che avere vicino persone non motivate, con il muso perenne, che sbuffano e fanno i capricci perchè vorrebbero altro. Che vadano pure, dico io. Nessuno si senta costretto, nemmeno se c'è il matrimonio coi figli. Tutti devono essere liberi di cercare la propria strada. Anche lontano da noi che li abbiamo amati, s'intende. . -
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Questo stato di cose dovrebbe farci riflettere su un cambiamento di paradigmi che mi pare epocale.
Si sta passando, che piaccia o no, da una visione statica, monolitica, della vita sentimentale, ad una situazione liquida, estemporanea, "mordi e fuggi".
Già da decenni, hanno preso gradualmente piede le famiglie allargate, frutto di esperienze amorose che si sovrappongono e s'intrecciano, ma il tutto si consumava ancora nell'alveo di un rapporto di coppia semi-stabile.
Ultimamente, invece, si preferisce votarsi alla "singletudine", che non significa quasi mai voler restare soli a vita, ma tenersi liberi da impegni, in modo da esser pronti a cogliere al volo quello che capita.
Ed ecco che avere un partner, dei figli, una famiglia, non sono più visti come un modo per sentirsi realizzati, ma quasi come una palla al piede.
Il fatto è che, questo sistema, non coinvolge solo le giovani generazioni, ma anche chi ha qualche anno in più, e che, sentendosi ingabbiato in un modello di vita non più soddisfacente, tende a sciogliersene, optando per uno stile di vita poco o nulla impegnativo.. -
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Che lo scelgano i giovani ci può stare, secondo me.
Che questa crisi di responsabilità e questa voglia di cogliere ogni opportunità colga anche le persone più in là con gli anni invece mi lascia un po' d'amarezza.
Possibile che non si trovi più nulla di bello e coinvolgente in un rapporto a due che duri nel tempo?. -
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E' una cosa che amareggia anche me, anche riguardo ai giovani, e che mi fa guardare al futuro con un po' di perplessità.
Sarò un inguaribile romantico, o forse un illuso incallito, ma nonostante l'esperienza personale non del tutto esaltante, continuo a vedere della bellezza nella vita di coppia, mentre mi rattrista questo volare di fiore in fiore, che può forse andar bene a vent'anni, in via transitoria, ma che, se si cronicizza, diventa alla lunga un po' stucchevole.. -
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Io ho una visione della coppia molto simile alla tua.
E' una gabbia qualora la si voglia vivere come tale. Ma tra due persone adulte e mature, è un percorso meraviglioso. Che poi vi siano delle difficoltà è chiaro, ma ciò non toglie che possa essere molto bello.. -
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Vi ringrazio per le risposte... Purtroppo vedo che è comune avere vissuto situazioni simili alla mia e certo fa riflettere come cosa... Anche a me dispiace che ci sia questa visione "mordi e fuggi" delle relazioni... Che manchi la voglia di rinnovarsi e che spesso si preferisca provare nuove strade... Non riesco nemmeno io a farne una colpa a chi sente questo bisogno ma nonostante tutto non riesco a condividerlo. Il valore affettivo che si va ad attribuire a una relazione di lunga data è ovviamente maggiore rispetto a quello che si dà a relazioni brevi... Per me è sempre stato estremamente stimolante affrontare i problemi e le difficoltà nella mia relazione, anche quando avevo momenti in cui mi sentivo meno "innamorata" (direi quasi normali in relazioni lunghe) cercavo di rinnovare la fiamma e riuscirci mi faceva sentire sempre più vicina al mio partner che per me non era soltanto la persona per cui provavo sentimenti ma colui di cui mi fidava e che avevo scelto come compagno per affrontare la vita. Non credo potrò mai adattarmi a una visione "superficiale" delle relazioni, piuttosto preferisco starmene sola. Non c'è davvero paragone per me tra l'amore che si crea dopo tempo e l'euforia che si prova facendo nuove esperienze che è effimera. Tutta questa crisi poi penso dipenda anche dal non riuscìre più a dare valore davvero alle persone, siamo tutti sostituibili ed è una cosa che mi crea tanta tristezza. Razionalmente parlando so che la mia vita sentimentale non è finita e sicuramente incontrerò qualcun altro che magari potrà anche essere migliore del mio ex ma non sarà comunque lui, con i suoi pregi e difetti che avevo imparato ad accettare e amare. Tutto questo per dire che comunque a me dispiace che non si riesca più a costruire e impegnarsi con una sola persona però penso che alla lunga se ne sentirà la mancanza... Magari può funzionare quando si è non troppo avanti con gli anni però arrivare a una certa età senza avere nessuno, senza aver costruito nulla per me non deve essere bello... Perlomeno io non lo vorrei mai.
In conclusione mi dispiace che questa voglia di sperimentare la vita sia sbucata ora dopo 7 anni, onestamente a questo punto non ci avevo capito nulla del mio ex anche perché mentre stavo con lui e vedevo le coppie in giro rompersi mi sentivo fortunata ad avere accanto una persona che invece ci tenesse al rapporto ....
Mi lascia per traumi? Vuole stare solo a vita? |
